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Iniziare questo 2017 tra neve fresca, viste spettacolari e sfide giornaliere è stato meraviglioso.
Anche quest’anno ho dato il via alla mia attività fotografica proprio in Svizzera, questa volta mi sono occupato dell’aspetto commerciale, pubblicitario e dei contenuti social di due aziende che operano nel turismo e nell’outdoor : Iglu-Dorf e Outventure.
Lo scopo del mio lavoro sarebbe stato quello di creare un reportage fotografico che potesse raccontare l’essenza di queste aziende , mantenendo uno stile documentaristico applicato alla fotografia commerciale e pubblicitaria.
In 24 giorni ho visitato i 6 villaggi igloo presenti tra la Svizzera e la Germania ( Zermatt, Gstaad, Davos, Engelberg, Stockhorn, Zugspitze), fotografato a temperature da -10C° a -28C°, congelato la mia attrezzatura 3 volte, speso un’ora dentro la jacuzzi più bella d’europa a 41 gradi con vista cervino mentre i miei rasta si congelavano a meno 20C°, elaborato oltre 4000 scatti, visto 15 stelle cadenti, piombato in fresca con lo snowbord, dormito in vari Igloo e conosciuto gente incredibile .
Essere un fotografo mi permette di relazionarmi con il mondo in maniera sempre curiosa e aperta al nuovo. La mia creatività è costantemente stimolata dalle sfide che si susseguono senza sosta, la voglia di scoprire e raccontare cresce di pari passo con la necessità di sperimentare e ispirare.
Semplicemente adoro questa professione
Per fare ciò avevo a disposizione 24 Giorni entro i quali dovevo fotografare, elaborare e consegnare delle immagini impeccabili e che trasmettessero la filosofia aziendale.
Il mio metodo è altrettanto semplice: Non esistono problemi, solo sfide. Ogni imprevisto, vi assicuro che a queste altezze e temperature ne succedono in continuazione, non è altro che uno stimolo per aguzzare l’ingegno e trasformare la situazione in uno spunto creativo.
Quando fotografo per un’azienda mi piace pensare che stia fotografando la mia propria attività.
Io divento il boss più severo e pignolo che esista al mondo. Il successo delle mie foto determinerà l’incremento del successo dei miei clienti e questa è una responsabilità spesso sottovalutata. L’immagine è fondamentale per un’azienda e io ho il compito di fare tutto il possibile per comunicare al meglio l’essenza dell’attività.. che ci siano meno 28 gradi sono solo fatti miei!
Un iglù ( dall’inglese igloo, dalla voce eschimese iglu, lett. “casa”, inuktitut: ᐃᒡᓗ), è un rifugio costruito con blocchi di neve, generalmente a forma di cupola. Era una costruzione tipica degli Inuit . L’anno scorso ho avuto già il privilegio di documentare la costruzione dell’igloo più grande al mondo proprio qui a Zermatt, quest’anno mi sono concentrato sugli Igloo villages
Questi sono dei complessi di igloo che formano un vero e proprio villaggio con bar, ristorante, jacuzzi, Sauna, arte sul ghiaccio e stanze dove poter trascorrere una notte. L’esperienza di dormire nel cuore delle montagne sotto una cupola di neve e dentro il proprio sacco a pelo è davvero unica e oltre 8000 persone l’anno decidono di provare questa emozione.
Ogni igloo ha la propria essenza e i propri punti di forza e proprio su quelli ho basato il mo reportage. Abbiamo voluto dare quel tocco umano che spesso manca nella fotografia classica di hotel, portando la sterile fotografia commerciale ad un livello più intimo.
Il mio compito non era solo quello di mostrare il luogo ma di trasmettere le sensazioni legate al luogo. La fotografia , principalmente quella commerciale per hotel e companies è una forma di comunicazione istintiva e senza fronzoli, arriva al dunque e trasporta l’utente direttamente dentro quell’immagine. Se fatta bene .
Quando si fotografa in ambienti dal clima così rigido è fondamentale conoscere i propri limiti e quelli della propria attrezzatura. Il vero problema è che non si conoscono finchè qualcosa non va storto!
La regola della montagna è di vestirsi a strati e mantenere il proprio corpo più isolato possibile. Gli indumenti non hanno la capacità di produrre calore ma solo di mantenere la temperatura corporea. Ogni strato deve essere traspirante. Basta un solo strato che non faccia passare il sudore e questo si trasformerà in un fastidio cronico e a volte ghiacciato.
Il primo strato è quello direttamente a contatto con la pelle e dovrebbe essere in merino o materiale tecnico ben aderente. Lo strato primario aiuta a regolare la traspirazione, favorendo il trasporto del sudore verso il lato esterno del vestiario, dove evapora più rapidamente.
Lo strato intermedio, o strato termico, va indossato immediatamente sopra quello intimo e ha come scopo principale quello di riparare dal freddo, contribuendo così a mantenere costante la temperatura corporea. Nella pratica esso deve formare una specie di scudo protettivo termico. Nel mio caso era composto da un pile tecnico e un piumino da alta montagna della patagonia
Nella parte inferiore consiglierei un pantalone tecnico da scegliere in base alla tipologia di ambiente e clima, nel mio caso ho utilizzato una tuta da neve fresca della Penguin. lo strato superiore risulta composto da indumenti impermeabili e impenetrabili al vento (il cosiddetto “guscio esterno”). Tale strato deve tenere il corpo al riparo dagli agenti esterni (tipicamente pioggia, vento e neve), e proteggere gli strati sottostanti, evitando che pioggia o vento ne compromettano le caratteristiche isolanti e traspiranti. Il guscio esterno deve essere comunque traspirante e non impedire l’emissione del sudore. Anche qui ho optato per una giacca da freeride della PEnguin.
Mani e piedi devono essere sempre ben isolati, io ho utilizzato un doppio strato. merino+lana per le calze e merino+guanto per le mani. Da prendere in considerazione gli scalda mani e piedi che si attivano a contatto con l’aria. Una benedizione per le vostre mani e le vostre lenti ( che si appanneranno e congeleranno comunque )
Per quanto riguarda l’attrezzatura gli accorgimenti principali sono
I corpi macchina che ho portato con me sono stati una fujifilm XT2 e una canon 5D MArk III – resistenti agli agenti atmosferici, carri armati in ogni occasione ma anche leggere da trasportare considerando le infinita camminate. Nonostante ciò il mio zaino non pesava mai meno di 25KG
Le lenti , tutte tropicalizzate o comunque resistenti agli agenti atmosferici sono state:
Luci esterne:
16 Gennaio 2017:
Decine di stelle cadenti solcano i tracciati celesti sopra la mia testa. Fuori -27 gradi.. dentro questa vasca a 3000 metri d’altezza l’acqua sfiora i 41gradi. Un silenzio che solo la montagna di può dare.. gli occhi si abituano al buoi e il dente di granito chiamato matterhorn si scaglia in tutta la sua imponenza abbracciato da infinite costellazioni. Un posto fiabesco dove il tempo sembra fermarsi nell’immobilitá di quest’ attimo.. Mancha solo la mia “Meraviglia”
🙂 #photographerlife
ENG
I started my 2017 in Switzerland among white peaks , incredible views and powder.. simply amazing
The assignment this time around was to produce commercial photography and social media contents for two Swiss Companies Iglu-Dorf and Outventure
The main goal of the pictures was to create a commercial reportage able to tell the essence of these companies keeping a documentary and story telling feeling.
In something like 20 days i visited 6 Igloo villages ( Zermatt, Gstaad, Davos, Engelberg, Stockhorn, Zugspitze), shot between -10C° and -28C°, froze my equipment 3 times, relaxed in the most beautiful jacuzzi ever, processed over 4000 photos, saw 15 shooting stars, dropped down on powder and slept in Igloos … pretty much a great experience!
To be a photographer has given me the privilege to keep my curiosity level high and my mind Open. My creativity get constantly stimulated by the constant and endless succession of accidents and challenges. I simply love my job.
My method is easy: There are not problems, only challenges and solutions. Each single unpredictable event turned out to be a incentive to sharpen my wits and transform the situation into a creative solution.
When i take pictures for other companies I like to think i am shooting for my own business. I become the most inflexible, strict and demanding boss ever existed. The success of my pictures will determine the success of the companies I work with and for me this is a huge responsibility. Images is practically essential for a company and I got the task to do my best to communicate and convey the right essence.
-28C° won’t affect my determination!
Lenses
lights:
January 16th 2017:
Tents of shooting stars cut through celestial traces above my head. Outside it’s -27 Degrees.. in here, in this tub located at 3000 m above sea level, the water temperature is nearly 41 Degrees . Only the mountain can grant you such a silence.. slowly my eyes get used of the darkness and the enormous granite tooth called Matterhorn rises up in all its majesty hugged by endless constellations . It’s a fabulous place where the time seems to stop in the immobility of this instant
🙂 #photographerlife