ITA
Immaginate un Posto dove la roccia e il mare si incontrano in meravigliosi scenari mediterranei.
Immaginate l’acqua cristallina, la sabbia dorata, il cibo squisito, tutto avvolto in un’atmosfera serena e accogliente. Intorno la roccia vi avvolge a mai finire. Vie lunghe, mono tiri, km di falesie, di grotte, di paretoni infiniti, tacche, canne, deep water solo… insomma il paradiso dell’arrampicata. Questo è San Vito Lo Capo ed come ogni anno, da otto edizioni a questa a parte , qui è dove viene organizzato il San Vito Climbing Festival.
Ogni Edizione ha delle caratteristiche e degli ospiti speciali. Negli anni San Vito ha ospitato atleti del calibro di Adam Ondra, Laura Rogora, Federica Mingolla, Silvio Reffo, Manolo, Stefano Ghisolfi e tantissimi altri che hanno ispirato platee e coinvolto migliaia di ospiti.
Da tre edizioni a questa parte mi occupo della parte fotografica, social e video dell’evento, cercando di raccontare e divulgare quello che per me è diventato uno degli eventi più attesi dell’anno.
Fotografare il festival è un’esperienza incredibile. Mi mette in contatto con una realtà che amo, con persone dalle doti fisiche e umane ineccepibili e questo mi permette di accrescere ogni volta il mio livello fotografico. Dopo ogni Festival ritorno diverso.
Ripensando agli scatti che ho realizzato e all’atmosfera unica che si respira a San Vito Lo capo, mi reputo onorato di essere parte attiva di questa attività.
Come si fotografa l’arrampicata o lo sport estremo?
I requisiti necessari per realizzare fotografie di Climbing o di Azione sono la capacità di comprendere dove posizionarsi, quando impostare lo scatto ma soprattuto capire lo sport che si fotografa. Nel Climbing, così come nel Wakeboard o la Slackline ( attività che ho avuto il piacere di fotografare ) i momenti in cui lo scatto è veramente interessante sono frazioni di secondo. Istanti che si possono catturare solo se si è al corrente dei movimenti dell’atleta. Il tutto si gioca in millesimi di secondo durante i quali si esprime il massimo sforzo o la massima resa del movimento. Chi non ha mai scalato o fatto attività simili difficilmente potrà impersonare l’atleta e raccontarne le azioni e vicissitudini.
Un’altro aspetto fondamentale di questo tipo di fotografia è l’ambientazione.
Spesso si compie l’errore di fotografare l’atleta senza contestualizzarlo. Ambientare l’azione significa dare importanza al panorama e motivare lo scatto con la presenza dell’atleta e del gesto. Uno scatto ambientato definisce il luogo e pone le giuste chiavi di lettura a tutto il reportage fotografico. Quando si intende ambientare tuttavia si deve tener presente delle varie tipologie di luce e luminosità.
La fotografia d’azione ambientata è una fotografia che richiede il doppio dell’attenzione: Si deve comporre la foto e collocare i soggetti come se fosse un panorama e allo stesso tempo cogliere l’attimo in cui l’atleta compie il gesto atletico. Luce, ambiente, gesto, ora del giorno, posizione dalla quale si realizza lo scatto, tempo a disposizione, rischio, tutto questo influenzerà l’esito finale dello scatto.
Di seguito qualche scatto realizzato con fujifilm x-t2 10-24mm 16-55mm 27mm e canon 5D III con 17-40mm
Gli atleti nelle foto: Tauri Vahessar, Laura Rogora, Nazareno Marcantoni – spiderslack, Francesca Medici, Giulia Medici e tutti i partecipanti al festival!
Ci vediamo al prossimo San Vito!